venerdì 31 agosto 2012
domenica 26 agosto 2012
IN VIAGGIO CON IL PICCOLO PRINCIPE
IN VIAGGIO
CON IL PICCOLO PRINCIPE
Un viaggio
in noi stessi?
La Compagnia del Barone Rampante, grazie alla sapiente
supervisione di Maximilian Nisi ed alla bravura di tutti i suoi attori ed
attrici (molti dei quali giovanissimi) ha saputo dare una dimensione in più al
racconto di Antoine de Saint-Exupéry riuscendo a mettere in scena (cosa rara di
questi tempi) una storia che fa riflettere su noi stessi e che ci insegna a
vedere gli altri sotto una prospettiva diversa… con gli occhi di un bambino.

Emblematico è il dialogo che il Piccolo Principe ha
con la donna d’affari che passa tutto il suo tempo a contare e ricontare le
stelle credendo così di possederle e sentendosi ricca: "Io", disse il
Piccolo Principe, "possiedo un fiore che innaffio tutti i giorni. Possiedo
tre vulcani dei quali spazzo il camino tutte le settimane. Spazzo il camino
anche di quello spento. Non si sa mai. E utile ai miei vulcani, è utile al mio
fiore, ma tu non sei utile alle stelle…".
Il Piccolo Principe è anche
una storia d’amore; anzi, è forse qualcosa di più perché ci spiega cos’è
l’amore attraverso due importanti personaggi: la rosa e la volpe.
La
rosa, è per il Piccolo Principe la cosa più preziosa, egli crede che sia unica
in tutto l’universo ma poi scopre sulla terra altre migliaia di rose, la sua
rosa è uguale a tutte le altre rose del mondo?
Egli si dispera nel trovare
una risposta a questo interrogativo ma ecco che in suo aiuto arriva la volpe,
non un essere astuto e malvagio, come viene spesso rappresentato nella cultura
popolare, ma piuttosto un guida, un saggio che ci dona uno dei più importanti
insegnamenti di questa storia: l’importanza di creare legami, si vive bene solo
se si fanno prevalere i sentimenti; conoscere significa addomesticare,
addomesticare ci fa diventare responsabili per sempre di ciò che si ha
addomesticato. Bisogna guardare con il cuore, non con gli occhi. Ed il Piccolo
Principe capisce che la sua rosa è diversa da tutte le altre: “Voi non siete per niente simili alla mia
rosa, voi non siete ancora niente. Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete
addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe
uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me
unica al mondo".”
Non
va solo considerata una storia per bambini ma, in senso più profondo, è una
sorta di processo conoscitivo attraverso il quale ci si libera dalle impurità
dello spirito per tornare allo stato di purezza originaria ritrovando il bambino interiore, in grado di
sprecare beatamente il suo tempo per gustare il mondo che lo circonda,
affascinarsi e vivere le relazioni con innocenza e sincerità e cogliere
l’essenziale, che come tutti ormai sappiamo grazie a questa splendida favola, è
invisibile agli occhi.
Un grazie alla Compagnia del Barone Rampante per la bellissima rappresentazione
sabato 18 agosto 2012
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