In Mongolfiera sopra Mondovì, un set su Flickr.
venerdì 16 marzo 2012
martedì 13 marzo 2012
UN GIRO IN MONGOLFIERA
«Non ho nessuno scopo, voglio soltanto divertirmi!...
Davvero, io vivo lassù solo per mio diletto»
(Giornale di bordo dell'aeronauta Giannozzo - Johann Paul
Friedrich Richter)
Questa piccola
guida è per coloro che decidono di volare per la prima volta in mongolfiera.
Volare in
mongolfiera è un’esperienza bellissima alla portata di tutti ed offre la
possibilità di vedere il mondo da una prospettiva completamente diversa dal normale; a differenza di un aereo il volo
è molto più lento e tranquillo ed offre la possibilità di osservare il panorama
sottostante con tutta calma (e di scattare anche foto molto dettagliate grazie alla bassa
velocità del mezzo).
La data del
decollo viene concordata con l’equipaggio ed è legata alle condizioni
meteorologiche, in particolare al vento per consentire un volo tranquillo ed in
tutta sicurezza. Vi verrà richiesto di
fornire il vostro peso.
È consigliabile
un abbigliamento sportivo ed eventualmente con un paio di scarpe di ricambio;
la temperatura in quota non varia molto
da quella a terra.
Preparazione e briefing
Una mongolfiera, per quanto possa sembrare strano, non occupa
molto spazio: la cesta, il pallone ripiegato in una sacca, il bruciatore, le
bombole di propano e tutta la strumentazione per il volo stanno comodamente su
di un piccolo rimorchio ed il tutto può essere agevolmente spostato per
raggiungere la zona di decollo.

Per il decollo (e per l’atterraggio) è necessario uno spazio aperto, pianeggiante e senza ostacoli (come alberi, tralicci ed edifici); molto spesso si utilizzano campi incolti, le dimensioni sono importanti perché c’è bisogno di spazio per distendere il pallone e gonfiarlo.
Prima del volo
è importante provare il funzionamento del bruciatore a propano, esso infatti
consente alla mongolfiera di volare riscaldando l’aria all’interno del pallone.
Altra cosa
molto importante è stabilire la direzione del vento, sia a terra che in quota
eventualmente lanciando in aria dei palloncini ed osservando poi la loro direzione.

A questo punto si distende il pallone e si
comincia a gonfiare con l’aiuto di un ventilatore o del bruciatore. Le
dimensioni cominciano a farsi impressionanti.
Una volta che il pallone è completamente
gonfio si è pronti per il decollo.
Decollo
e volo

L’ascesa è molto dolce e non si ha quasi la
sensazione del movimento, la mongolfiera
è anche molto silenziosa , gli unici suoni che potrete sentire sono quelli del
bruciatore e delle radio.

Il pilota si tiene anche in contatto con il
mezzo a terra, esso infatti segue la mongolfiera fino alla zona di atterraggio
(che non sempre corrisponde con quella di decollo, dipende tutto dal vento) e provvede
al recupero.

Il volo nel nostro caso è durato circa
un’ora ed abbiamo sorvolato la città di Mondovì (CN) e se la giornata è limpida
è possibile osservare a centinaia di chilometri di distanza tutta la catena
delle Alpi ed anche la Corsica.
Atterraggio
L’atterraggio
è forse la parte più movimentata del volo, il pilota avverte per tempo quando
si sta per atterrare per permettere ai passeggeri di riporre le macchine
fotografiche, le videocamere e gli occhiali.
Occorre tenersi ben saldi alle maniglie
della cesta quando la mongolfiera tocca terra, il contraccolpo è meno forte di
quanto si possa immaginare, una volta fermi il pilota dà il permesso di
scendere dalla cesta.
Si procede poi
a sgonfiare il pallone stendendolo a terra e facendogli uscire tutta l’aria
residua, fatto ciò è possibile ripiegarlo nella sacca e caricare poi il tutto
di nuovo sulla macchina per rientrare così alla base.
A questo
punto, visto che è la prima volta che siete saliti su di una mongolfiera, vi
aspetta il cerimoniale del battesimo dell’ aria……… ma di questo non posso dirvi
nulla, lo scoprirete da soli!!!
Un grazie a Paolo e Monica della Slowfly Mongolfiere (http://www.slowfly.it/),a
tutto il personale del porto aereostatico di Mondovì ed ai miei due compagni di
viaggio Andrea e Silvia
sabato 3 marzo 2012
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